English Summer Camp
Mi è stato chiesto, come immagino sia capitato almeno una volta anche a voi, cosa mi rende veramente felice. Non ho avuto bisogno di riflettere a lungo. Ho pensato che godere di buona saluta fosse il pre requisito per essere contenti, ma dopo questa ovvia considerazione, mi sono apparse nella mente le immagini dei bimbi durante i nostri Summer Camp in inglese. Le immagini dei bambini gioiosi e sorridenti nei nostri centri estivi in inglese in montagna basati all’apprendimento dell’ inglese erano così nitide che mi sembrava di essere ancora sul Monte Bianco dove appunto teniamo uno dei nostri soggiorni linguistici per bambini. In quel momento ho capito cosa mi rendesse veramente felice: vedere i bambini gioiosi giocare e parlare inglese nel nostro English Summer Camp in mezzo alla natura in luoghi tra i più belli e puri che si possano immaginare.
Sarà il fascino del maestoso Monte Bianco, sarà la purezza dell’aria che si respira unitamente al senso di libertà che questi luoghi offrono ma una cosa è certa: I bambini che partecipano al nostro Summer Camp rimangono positivamente segnati dall’esperienza e ritornano anno dopo anno per rivivere insieme ai loro vecchi e nuovi amici emozioni che non si possono spiegare.
Tuttavia, a monte di tutto questo, oltre al lavoro e alla passione dei nostri educatori/animatori, c’è un’organizzazione e una preparazione di lunghi mesi, volta appunto a creare i presupposti che rendono i Summer Camp Blue Rain unici, sia dal punto di vista della didattica, sia per quanto riguarda la proposta delle attività.
Ma non si esaurisce tutto qui: nel nostro English Summer Camp in montagna accade qualcosa di inspiegabile, di magico. Il bambino acquisisce una nuova consapevolezza di sé, dell’ambiente naturale che lo circonda e degli altri. Tutto questo non è un caso: il bambino con le sue esigenze è al centro del progetto, il suo benessere è nostra assoluta priorità. Con noi, oltre a imparare l’inglese in un modo divertente e stimolante, oltre a svolgere varie attività coinvolgenti e appaganti, sviluppa in modo armonioso la capacità di relazionarsi con i compagni, la capacità di integrarsi e fondersi con la natura rinsaldandone il legame che il moderno vivere pare voler sciogliere. Con questi presupposti, il bambino giunge finalmente ad attingere alle proprie risorse collocate nel suo animo più profondo e che la nostra società ha in qualche modo soffocato. Lo sanno bene i genitori che ci hanno affidato i loro bambini quali siano le differenze tra un Summer Camp Blue Rain e le proposte che circolano in rete.
I moduli del Centro Estivo Blue Rain
Tutte le attività svolte durante il centro estivo hanno la funzione di esporre il bambino il più possibile alla lingua inglese attraverso l’ascolto, la ripetizione, il gioco e la conversazione, i moduli, appunto, del nostro approccio all’insegnamento. Tutto deve però avvenire rispettando i ritmi e le esigenze del bambino. È per questa ragione che siamo contrari all’approccio “ miniclub “ proposti in molti cetri estivi in cui il bambino è forzato a partecipare ad attività non sempre consone alle sue esigenze e alla sua natura. Nei nostri centri estivi basati sull’apprendimemto ddll’inglese, l’esposizione alla lingua avviene in modo naturale, adattando i moduli in base alla disposizione dei bambini al momento, il che non significa assecondarne i capricci, ma intuirne le esigenze più recondite e modulare l’insegnamento e le proposte di conseguenza.
Metodo naturale
Parliamo spesso di metodo naturale. Per far comprendere cosa intendiamo, illustreremo lo svolgersi del quotidiano durante il soggiorno dei bambini presso i nostri centri estivi.
La giornata inizia facendo colazione insieme e la comunicazione, anche in quel momento, si sviluppa in inglese in un contesto reale, come se il bambino si trovasse in un paese anglofono. Gli educatori chiedono ai bambini come hanno dormito, cosa vogliono per colazione, se stanno bene; esattamente come avverrebbe a casa loro. Dopo li si invita ad andare a lavarsi i denti e infine gli si spiega il programma della giornata, ovviamente traducendo per accertarsi che capiscano ciò che gli si comunica . La stessa cosa avviene durante il modulo del gioco: il bambino interagisce coi compagni e gli educatori sempre comunicando in inglese in situazioni concrete, non è mai costretto a memorizzare frasi fatte avulse dalla sua esperienza diretta. Grazie a questa mancanza di artificiosità nel nostro approccio all’insegnamento, il bambino vive tutti i momenti di apprendimento dell’inglese come se fosse gioco, senza mai subire la pressione tipica di certi ambienti scolastici in cui il bambino si sente spesso sotto esame e l’insegnamento è ben lontano dall’aderire ai più basilari principii pedagogici che prevedono appunto che l’insegnamento debba essere orientato a promuovere e integrare tutte le sfere della vita del bambino, da quella affettiva a quella emotiva e cognitiva.
Una cosa fondamentale che insegnanti e genitori devono comprendere, è che nella fase iniziale di apprendimento della lingua da parte del bambino, la produzione orale libera non è importante (lo è la ripetizione). Purtroppo, si assiste spesso a casi in cui al bambino è richiesto di ricordare vocaboli e regole grammaticali, di rispondere a domande. Questo approccio crea tensioni nel bambino e va a minare quella spontaneità e naturalezza fondamentali per apprendere la lingua straniera esattamente come avviene per la propria. Per questo noi insistiamo sull’esposizione alla lingua, la ripetizione e il contesto naturalistico; oltre ovviamente a predisporre quell’ ambiente stimolante in cui il bambino si sente a proprio agio, ambiente con le migliori condizioni per favorire l’apprendimento di qualsiasi disciplina.
L’analogia dell’orto
Soprattutto quando si parla di imparare una lingua, l’analogia dell’orto è particolarmente calzante. Infatti, si nota spesso che anche il bambino che all’inizio procede lentamente con la produzione orale, all’improvviso comincia a comunicare nella nuova lingua con sempre maggiore sicurezza. Ecco perché non bisogna mai forzare il bambino a parlare fin da subito. La cosa fondamentale, all’inizio, è esporlo ai vari suoni della lingua e poco alla volta introdurlo al vocabolario sempre associando la parola con l’oggetto e, se si tratta di un’azione, creare il contesto nel modo più chiaro e realistico possibile. La cosa importante è che il bambino non abbia mai la percezione che lo studio della lingua gli sia imposto. Questo può generare un rifiuto da parte del bambino e ostacolare ogni progresso. È fondamentale, inoltre, che i momenti di pratica/esposizione alla lingua siano proposti con continuità, affinché diventino per il bambino una piacevole routine quotidiana e, l’esperienza presso i nostri centri estivi, coniuga appunto tutti questi aspetti.