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Tecnologie nella Didattica
Nel corso degli ultimi decenni, lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione ha subito una rapida accelerazione.
I rapidi cambiamenti del nostro tempo sono dovuti allo sviluppo scientifico e tecnologico. La tecnologia in particolare incide sullo sviluppo della società. Per questo la scuola deve fornire agli alunni gli strumenti necessari per leggere, capire, analizzare la realtà tecnologica e il difficile rapporto uomo-ambiente.
In questi ultimi anni si sta delineando un sistema formativo policentrico, nel quale una grande ruolo viene ricoperto dalle più innovative tecnologie informatiche che i bambini fin da piccoli sanno padroneggiare con molta destrezza.
L’immagine più comunemente utilizzata per indicare la condizione giovanile è quella dei “nativi digitali“per distinguerla dai “migranti digitali“. I primi sarebbero gli studenti, i secondi gli insegnanti. In particolare i nativi digitali, sono in possesso di abilità cognitive che non sono riconducibili ad un apprendimento formale ma sono il frutto di apprendimenti spontanei spesso realizzati in casa, utilizzando mezzi tecnologici disponibili.
Purtroppo il mondo della cultura digitale “offre”, nel contempo, una serie di rischi legati ad omologazioni ed esclusioni culturali a cui bisogna far fronte rafforzando le capacità critiche, la duttilità dell’intelligenza, le potenzialità cognitive delle nuove generazioni.
La scuola deve far fronte a questi rischi attraverso uno studio e un uso consapevole delle tecnologie, promuovendo l’acquisizione di competenze tecnologiche e multimediali utili per stare al passo coi tempi e, indispensabili, per consentire di continuare ad apprendere per tutta la vita in modo critico e consapevole.
Il concetto di literacy tradizionalmente identificata con le conoscenze e abilità di base (saper leggere e scrivere) si sta allargando per includere nuove literacy, in particolare la competenza digitale o digital literacy.
Nel concetto di digital literacy confluiscono varie literacy legate all’ ICT (Information and Communication Technologies), quali information technology literacy, information literacy, media literacy, visual literacy, network literacy:
- IT literacy: saper scegliere e utilizzare le tecnologie in modo funzionale agli obiettivi.
- Information Literacy: saper trovare, valutare, selezionare e gestire l’informazione
- Media literacy: saper analizzare, comprendere e interpretare criticamente i media
- Visual literacy: saper leggere e interpretare immagini e contenuti visuali
Ci troviamo, quindi, di fronte ad un costrutto complesso e stratificato, che non si rifà soltanto a competenze tecniche ma ad aspetti cognitivi, metacognitivi e etico – sociali.
La scuola non può non essere interessata alla trasformazione che la società subisce grazie alle nuove tecnologie. Il cambiamento apportato induce a ridefinire il problema delle competenze alfabetiche di base (literacy), missione canonica della scuola.
Molti identificano la competenza digitale e le attività che possono essere svolte per favorirla con il semplice impiego delle ICT nella scuola, e, negli ultimi anni, sono penetrate all’insegna di un’assunzione prevalente secondo cui impegnare la tecnologia significa essere al passo con i tempi. Si tratta di una visione ingenua della realtà che crea soltanto confusione. Esistono molteplici ragioni per cui impegnare la tecnologia nell’ambito scolastico, ma non sempre questi sono ben chiari. A mio avviso, ci sono 3 principali ragioni:
- La possibilità che queste possano servire per favorire un auspicabile cambiamento nelle pratiche di insegnamento e di studio o nel setting scolastico nel suo insieme (Innovation with Technology)
- La possibilità che il loro uso potenzi gli apprendimenti specifici (Learning from/with technology)
- L’importanza che esse stesse possono assumere in quanto tema culturale, oggetto di per sé di apprendimento (Learning about technology).
Nel primo caso si tratterà di valutare se e come la tecnologia riesca a cambiare il setting scolastico.
Nel secondo caso interesserà valutare se le nuove tecnologie usate apportino reali vantaggi per l’apprendimento rispetto ai mezzi tradizionali.
Nel terzo caso la tecnologia non è più un mezzo, diventa l’obiettivo stesso dell’apprendimento.
Non è comunque detto che l’impegno della tecnologia di per sé si accompagni allo sviluppo di attributi rilevanti connessi a una qualche nozione di competenza digitale.
Esistono attività di apprendimento basate su tecnologie che in qualche caso possono servire allo stesso tempo a favorire conoscenze inerenti aspetti propri della disciplina, ma anche forme di riflessività e pensiero critico, aspetti valutabili propri della competenza digitale.
La scuola deve interrogarsi sul modello di competenza digitale che essa intende promuovere.
Una formazione alla competenza digitale, infatti, va prima di tutto concepita come sviluppo di una forma mentis di particolari attitudini cognitive e culturali in stretto accordo con altre competenze di base che valorizzano capacità critica, metacognizione e riflessività; la frequentazione tecnologica di per sé non può allora essere considerata garanzia sufficiente di una reale competenza digitale; al di sopra di una certa soglia essa può anche essere inutile o addirittura dispersiva o controproducente.
Il compito della scuola può essere sintetizzato in due piste da seguire:
- Assicurare che le stesse conoscenze e abilità tecnologiche siano acquisite da tutti.
- Far sì che quel tessuto di nozioni e abilità tecnologiche di base si integri in una dimensione cognitiva più articolata, adeguatamente interconnessa con altre rilevanti capacità o competenze significative, entrando a far parte di una personalità consapevole e di una dimensione di gruppo.
Dott.ssa Maria Laura Battistini,
Psicologa iscritta all’Albo della Emilia Romagna, n.5014, Facilitatrice Mindfulness e Trainer di Mindful Eating
Riceve su appuntamento: tel. 348.1366218 presso Parma e su Skype.
e-mail: mlaura.battistini@gmail.com, Instagram: psicologa_battistini, Facebook: Maria Laura Battistini, Psicologa, Formatrice e Facilitatrice Mindfulness
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